ognuno ha i propri miti. io, per esempio, fin da bambina avrei voluto essere Nonna Papera. nei momenti di ispirazione culinaria me la vedo davanti agli occhi, come se fosse lì, la simpatica nonnetta, che appoggia una delle sue torte profumate sul davanzale della finestra attirando immancabilmente l’orso goloso.
ecco, stasera, mentre giro con un mestolo questa poltiglia densa e giallognola che diventerà, lo spero, un’ottima marmellata di zenzero, è proprio Nonna Papera che mi viene in mente. forse perché un po’ la associo a una cucina dai gesti lenti, quelli che accompagnano la cottura delle marmellate o la preparazione di torte e biscotti, più che all’iperattività di una casalinga che prepara pranzi e cene con portate dall’antipasto al dolce.
la chiamerei la cucina del superfluo.
intanto, se qualcuno volesse dimostrare la necessità di una marmellata di zenzero…
anche perché, temo, resterà piccante arrabbiata!
Ingredienti:
1 kg di rizomi di zenzero
6 hg di zucchero di canna biologico
un cucchiaio di zucchero a velo vanigliato
un limone
un’arancia
cannella
coriandolo
acqua
Questa ricetta nasce, oltre che da una passione per lo zenzero, dalle indicazioni ricavate da alcuni blog, che ho messo insieme secondo il mio gusto.
Una diceva di utilizzare gli zenzeri senza sbucciarli e questa parte mi è piaciuta in modo particolare.
Infatti li ho messi a bagno in una bacinella per un’oretta. poi li ho spazzolati uno ad uno con un raschietto da carote (in fibra naturale eh?)
quindi li ho tagliati a fettine finissime cercando di trovare il verso giusto, quello cioè in cui il coltello non si incaglia nei resistenti filamenti del rizoma
li ho messi nella pentola di ghisa coprendoli di acqua fredda, ho acceso il fuoco, e ho fatto sobbollire il tutto per un’ora e mezzo
quando è raffreddato ho frullato con un minipimer ad immersione (in un secondo momento ho ripescato le rondelle rimaste intere e le ho frullate a parte riaggiungendole al resto)
quindi ho aggiunto lo zucchero, un limone biologico spremuto e ho fatto cuocere per un’altra ora e mezzo
quando è raffreddata, assaggiandola, l’ho trovata oltremodo piccante (chissà che mi aspettavo…) così ci ho aggiunto un cucchiano di cannella, uno spruzzo di coriandolo in polvere, un cucchiaio di zucchero a velo vanigliati biologico e un’arancia spremuta, che in realtà, più che togliere il piccante ha rafforzato l’amaro
un ultimo giro di fuoco per assorbire il liquido di troppo e poi, via, nei barattoli, pronta a partire verso le dispense di coraggiosi sperimentatori del gusto…
Ps: chi sta a Belluno può trovare lo zenzero dal fruttivendolo di piazza delle Erbe, quello davanti al bar pasticceria Deon, (dont’worry, è uno dei prodotti meno cari, un chilo 9 euro) o al negozio biologico Ariele di via Feltre.