Buono davvero questo clafoutis vegano alle pesche gluten free. Ho trovato per caso la ricetta del clafoutis normale mentre cercavo alcune dritte per la confettura di pesche (ultima nozione appresa: le marmellate sono solo quelle di agrumi, pare). Ho deciso di provare a tradurla in vegana e senza glutine e devo dire che l’esperimento è riuscito molto ma molto bene.
Proprio oggi ho raccolto un bel po’ di pesche settembrine, dure e a pasta gialla, per questo ho dovuto cercare qualche ricetta per utilizzarle senza lasciarle, come ahimè purtroppo succede spesso, andare a male.
Gli ingredienti del clafoutis normale sono: 500 grammi di pesche bianche e gialle, 200 ml di latte, 90 grammi di farina, un pizzico di sale, 100 grammi di zucchero, 3 uova, vaniglia, 20 ml di brandy per le pesche. Si dispongono le pesche tagliate a fette e bagnate nel brandy sul fondo di una pirofila imburrata e cosparsa di zucchero e si ricopre la frutta con l’impasto, molto cremoso, del clafoutis. Si cuoce in formo a 180° per 50 minuti, si lascia intiepidire e si spolvera di zucchero a velo.
In vegano e gluten free l’ho invece tradotta così.
Ingredienti
500 grammi di pesche
200 ml di succo di mela
90 grammi di farina senza glutine
un pizzico di sale
100 grammi di zucchero di canna
un bicchierino di olio evo
un cucchiaino di polvere di vaniglia
20 ml di amaro Ramazzotti per le pesche
Ho sbucciato e denocciolato le pesche dopo averle tenute un’oretta in una ciotola di acqua calda. Quindi le ho tagliate a fette e tocchetti e mescolate con il Ramazzotti.
Ho unto una teglia da dolci rotonda del diametro di 22 centimetri con olio evo e l’ho spolverizzato di zucchero di canna. Ci ho messo sopra le pesche.
A parte ho preparato l’impasto in un terrina mescolando farina, succo di melo, olio, zucchero, vaniglia e sale. Ho ricoperto le pesche e messo in forno riscaldato a 180° facendolo cuocere per 50 minuti.
Una volta cotto ho posizionato la teglia rovesciata su un piatto largo. Il clafoutis dopo qualche minuto si è staccato spontaneamente dalla teglia adagiandosi sul piatto da portata.
Una volta intiepidito l’ho spolverato di zucchero a velo utilizzando un colino.
Et voilà!