portulaca sott’olio

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prima di tutto: che cos’è la portulaca?
è un’erba spontanea e infestante della quale esistono circa 400 tipi
Di questi, la portulaca oleracea è considerata commestibile ed è utilizzata sia come misticanza nell’insalata, sia cotta o, cruda, per accompagnare, con il suo sapore acidulo, i cibi fritti

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andando a caccia di erbette selvatiche commestibili può capitare di trovarne
ricordarsi nel caso di prediligere sempre le aree sicure, lontane da strade e traffico e anche dal pascolo di animali

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una volta che avrete raccolto la vostra bella portulaca, lavatela e tagliate i rametti più freschi, ai quali sono attaccate le foglioline grasse

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a questo punto si può decidere di utilizzarla fresca in insalata o di cuocerla. una possibilità è quella di sbollentarla nell’acqua per alcuni minuti e utilizzarla, dopo che si è ammorbidita, come una qualsiasi erba cotta, insaporendola con olio e sale o altri condimenti a piacere

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la portulaca si può anche conservare sott’olio

portare a ebollizione in un pentolino 2 parti d’acqua e una di aceto di mele (la misura dipende da quanta portulaca dovete trattare)
immergerci la portulaca per circa 5 minuti
quindi scolarla facendola asciugare su un foglio di carta assorbente
l’operazione può essere ripetuta più volte nello stesso liquido

al termine mettere l’erbetta in vasi di vetro che coprirete di olio di oliva dopo avervi aggiunto qualche chicco di pepe nero
chiudere e conservare

io li ho messi in frigo pensando di utilizzarli in pochi giorni (erano solo due vasetti piccoli)
altrimenti seguire le normali procedure per le verdure sott’olio che permettono di conservare i vasetti in dispensa per alcuni mesi

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quella della commestibilità della portulaca per me è stata una scoperta molto recente
fino a poco tempo fa per me la portulaca era soltanto quella piantina grassa che una volta, alle elementari, ci portò la maestra perché la regalassimo alla mamma nel giorno della sua festa
nei giorni precedenti avevamo dipinto dei vasetti di terracotta
quindi, una volta pronti, vi avevamo messo dentro il terriccio e vi avevamo piantato la portulaca
la mia piantina cresceva forte e bella con i suoi fiori colorati
la maestra ci aveva avvisati di non bagnarla spesso. bastava farlo una volta al mese con pochissima acqua
quando d’estate andammo al mare per un mese, come nostro solito ai tempi della scuola, lasciammo come sempre i fiori alla vicina che li avrebbe curati durante la nostra assenza
la portulaca rimase in casa, visto che non aveva bisogno di acqua
ma la vicina, che aveva anche le chiavi dell’appartamento, fece comunque una giratina all’interno, tanto per verificare che non ci fossimo dimenticati niente. disse poi
così vide il vasetto dipinto di celeste, con i fiorellini rossi, con la portulaca
la prese, pensando di farci un piacere, e la bagnò come tutti gli altri fiori
cosicché al ritorno dalle vacanze trovai il mio fiore ormai morto, annegato
ricordo che ci rimasi malissimo
tanto che ancora oggi mi ricordo il fatto come se fosse ieri

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Informazioni su simonapacini

leggo, scrivo, cucino, cammino, coltivo
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