In questa estate torrida mi capita spesso di fare viaggi di studio o lavoro, in treno o in auto, di un giorno. Blitz rapidi con l’incognita del pranzo. Nel senso che non è facile viaggiare portandosi dietro un bagaglio di intolleranze e mangiare, chessò, un panino in un autogrill come fanno un po’ tutti.
E allora mi organizzo.
Il pane lo prendo al supermercato o in farmacia, ormai gli scaffali del senza glutine si sono arricchiti e propongono prodotti nemmeno tanto male.
La maionese viene dal reparto vegano. Vincendo la pigrizia si può fare anche in casa, bollendo e frullando un po’ di riso, con aggiunta di olio, limone ed eventualmente qualche spezia per insaporire (vedi ricetta: maionese stravegana).
L’occasione fa l’uomo ladro e io, senza rubare niente a dire il vero, mi sono decisa a comprare quegli assurdi affettati vegani che ho visto più volte, con sommo raccapriccio, fare capolino dal banco frigo. Vi dirò, se devi metterli in un panino non sono poi nemmeno troppo pessimi, escludendo tutta una serie di considerazioni che qui, abbastanza lapalissianamente restano escluse.
L’ultima volta ho dovuto rinunciare alla mortadella finta per problemi di tempo e mi sono rifatta con del caprino che avevo in frigo. Le alternative ci sono sempre.
Quindi, ricapitolando. Pane, maionese, formaggio da spalmare o a fette o affettati vegani, verdure (pomodori, insalata, cipolle), condimento (sale, pepe, origano).
Trattandosi di confezionare un panino non c’è bisogno di farla troppo lunga. Si spalma una fetta di pane con maionese, ci si appoggia la fetta di quello che si vuole, si aggiungono delle fettine di pomodoro, di cipolla (anche sott’olio), una foglia di insalata, sale, pepe e origano. Si chiude il panino, si avvolge in un tovagliolino e quindi in un foglio di carta stagnola. Io li presso anche un po’. Poi li metto in frigo. La mattina dopo, al momento di partire, me li trovo già pronti. E appena i morsi della fame si fanno sentire, ovunque io sia, gnam!!!
Mmmmm…sfiziosi! Ma dimmi, con la cipolla come te la cavi? A me piace, ma sai quali sono gli effetti collaterali…. Non vorrei far fuggire i passeggeri dallo scompartimento del treno 🙂
Eh eh, già… secondo me la tropea fresca ha meno effetti collaterali. Però io faccio anche questa cipolla sott’olio tagliandola a fettine e mettendola in un barattolo, con sale pepe e origano, che poi conservo in frigo. Gli effluvi si esauriscono….