Oggi ho fatto il ghee. Burro chiarificato. E’ un alimento fondamentale della cucina ayurvedica che lo utilizza come condimento, al posto del burro normale, ma anche come pomata curativa. Ha forti poteri lenitivi, fra l’altro. Quindi da provare anche sulle scottature della pelle.
Occorrente: un panetto di burro, meglio se bio, una pentola dal fondo spesso (quelle di ghisa dell’Ikea sono ottime) e un barattolo ben pulito in vetro dove conservarlo.
Cuocendo il burro a fuoco bassissimo e a lungo le proteine si separano dal grasso e salgono in superficie. Si tolgono dunque con una schiumarola finché il liquido che rimane nella pentola è completamente trasparente e non ci sono più residui cremosi bianco-giallognoli.
Poi si filtra il liquido giallo con un colino in un barattolo, meglio se anche con un pezzo di stoffa, cotone o lino, e si lascia raffreddare, processo che porterà il ghee alla solidificazione. Si conserva fuori dal frigorifero, a temperatura ambiente (fresco e buio) per un anno.
Si usa per cucinare al posto del burro e dell’olio, ma anche a crudo spalmato sul pane. Oppure si può applicare sulla pelle irritata e arrossata, anche bruciata dal sole.
Si conserva per sei mesi in barattolo di vetri fuori dal frigo, in un posto fresco e buio.
Una cosa ho scoperto del ghee. Che durante la preparazione e per la durata dell’utilizzo deve rimanere sempre incontaminato. Questo significa conservarlo in un barattolo ben pulito e sterilizzato e non toccarlo con posate venute a contatto con altri cibi o con la bocca e non infilare le dita nel barattolo. Altrimenti prenderà di acidulo e lo si sentirà sia all’odore che al sapore.
Ho trovato una spiegazione scientifica e dei modi alternativi alla preparazione del ghee o del burro chiarificato
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/12/14/il-burro-chiarificato/
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