Una pizza perFetta anche per gli intolleranti

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Provate ad avere un’intolleranza al glutine (e anche a un bel po’ di altri alimenti). Provate ad avere una passione sfegatata per la pizza che, ovviamente,  non potete soddisfare (a meno di accontentarvi di quelle rondelle di ghisa che vi servono nelle pizzerie più illuminate).
Un giorno camminate nel centro di Torino con un gruppo di amici in cerca di un posto in cui mangiare a un orario improbabile e trovate questa botteghina.  Pizza al taglio.
Okay, mi adeguo. Non voglio essere sempre quella che dice qua sì, di là no, e condiziona tutti con i suoi problemi. Per cui la prendo con filosofia, entro e chiedo: “avete pizze senza glutine?”. Provare non costa niente. “Le nostre pizze sono fatte con farine speciali. Se lei è celiaca non vanno bene, ma agli intolleranti non causano problemi”.
Bene. Decido: mi butto. Anche perché l’unica alternativa appare quella di saltare il pranzo. E visto che son già le tre del pomeriggio… poi, non so come né quando è successo ma sembra proprio che sia capitata in un altro mondo.

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Colma di entusiasmo ordino insieme agli altri tutti gli assaggi possibili. Bufala, cipolla, verdurine,  robiola di capra, toma,  gorgonzola, barbabietole rosse. Le strisce di pizza sono tutte diverse e coloratissime.
Ci sediamo fuori, anche se non fa proprio un gran caldo. Anzi. I ragazzi del locale ci accendono il fungo. Poi, pian piano cominciano ad arrivare sul tavolo vassoietti pieni di quadrettini profumati.
Sorpresa.  La pasta è alta, croccante e leggerissima. Il condimento superbo. Non smetteresti mai di mangiarne.
Facciamo il bis. Alla fine paghiamo (9 euro e 20 a testa, comprese le bibite) e ci salutiamo.

Sento subito che il cibo, ingurgitato in eccezionale quantità, non sta dando alcun effetto particolare al mio organismo.  La pancia non si indurisce nel tentativo di difendersi da alimenti nemici, non si gonfia. Non si crea alcun cerchio alla testa, nessuna avvisaglia di cefalea, le membra non si irrigidiscono, tendini e nervi non tirano causando spasmi ai muscoli. (Sì, sembra strano, ma sono questi gli effetti delle intolleranze ad alcuni alimenti.  C’è gente che non mangia senza glutine solo per moda).
Non si infiammano nemmeno le guance. (Anche questo, chiaro segno dello stress causato all’organismo dall’ingestione di alimenti non tollerati e non dall’abuso di vino).
La notte, con mia vera sorpresa, dormo bene e la mattina dopo continuo a non avere sintomi di intossicazione. I ragazzi avevano ragione. La loro pizza non crea problemi agli intolleranti. Non ci avevo creduto fino in fondo,  lo ammetto, e avevo messo in conto la possibilità di dover prendere una delle terribili pasticche per il Mal di Testa. Così non è stato.

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Il giorno dopo ci torno a pranzo. Glielo devo proprio dire.
“Beh, allora ci farai pubblicità”.

Eccola qua.
Il posto si chiama Taglio, pizza per fetta, ed è a Torino,  in largo 4 marzo 17/c.
Telefono 011 5215575, http://www.taglioperfetta.com

Il loro motto è: “quando fai le cose buone arriva gente buona”.

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L’impasto, a lievitazione naturale, è fatto con farine enkir, farro e senatore cappelli biologiche e macinate a pietra dal mulino marino, olio extra vergine di oliva da olive italiane (beraldi Imperia) e sale di cervia riserva dei papi.
Per la farcitura vengono scelti i prodotti migliori del territorio, filiera corta e relazioni con i produttori.
Per finire, cosa che non guasta, attenzione all’ambiente con piatti, bicchieri e posate compostabili in fibra di mais, e detersivi di origine vegetale.

Ps: sì lo so che questa non è una ricetta, ma si parla sempre di cibo…

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Informazioni su simonapacini

leggo, scrivo, cucino, cammino, coltivo
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4 risposte a Una pizza perFetta anche per gli intolleranti

  1. Il tuo racconto dettagliato dei non-sintomi mi è piaciuta tantissimo, e mi sono ritrovata appieno nella descrizione del malessere, pur non avendo problemi glutinosi ma lievitosi, formaggiosi etc. Prossima volta che pranzo in centro provo il posticino che hai consigliato, spero di ritrovare la gioia nel mangiare la pizza.

    • simonapacini ha detto:

      Sì anche io dovrei astenermi dal lievito (anche madre) e dai latticini di mucca. Loro utilizzano anche robiola di capra e propongono pizze senza latticini. Per cui alla fine qualche cosa da mangiare, e con gusto, la dovresti trovare

  2. Paola ha detto:

    Sapere dell’esistenza di posti come quello ti rimette un po’ in pace col mondo. Solo che poi è dura tornare alla normalità 😊

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