Qui basta imparare il metodo ed è fatta!
Il metodo è quello del “budino del dada” (vedi “biscotti e dolci”) o della sua variante “budino di cachi” (idem)
La base è composta da frutta fresca (se c’è) e frutta secca della più varia, alla quale vanno aggiunti latte di cocco e agar agar, oltre ad acqua. E’ tutto. Vediamo come procedere.
Non so se a voi capita di “collezionare” frutta secca come a me. Ogni tanto sento l’esigenza di svuotare un’apposita anta dei miei pensili da albicocche, datteri, mirtilli, uvetta, bacche di goji. Confesso: per un periodo ci sono stati anche degli ananas e dei kiwi, secchi e dolci. E’ proprio per smaltire quelle rondelle altrimenti (per me) immangiabili che mi sono inventata questa ricetta.
Far bollire un litro di acqua in una pentola e, una volta spento il fuoco, versarci due manciate abbondanti di frutta essiccata. Anche se non avete a disposizione prodotti zuccherati in genere sono dolcissimi a prescindere. L’uvetta e le prugne per esempio. Questo è il motivo per cui non aggiungo nemmeno un granello di zucchero.
Volendo si può mischiare anche della frutta fresca pulita e tagliata a pezzi: pere, mele, pesche. Anche banane, perché no.
Una volta che la frutta secca è rinvenuta frulliamo tutto con il minipimer fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Unire una lattina di latte di cocco per dolci (si trova nei negozi etnici) e un cucchiaino di agar agar (un’alga insapore addensante) in polvere. (La proporzione dovrebbe essere giusta ma è l’esperienza a insegnare come usare questo prodotto al meglio). Far sobbollire per una decina di minuti mescolando con un cucchiaio di legno.
Versare in stampi di metallo o di coccio e far intiepidire. Conservare in frigo e servire il budino freddo o a temperatura ambiente.