Qui si sperimenta di brutto eh?!
Questi spaghetti sono fatti con la parte verde dei porri, quella dura che tutti, o quasi tutti, buttano via
il risultato è un piatto gustoso e leggero, oltre che colorato, dal sapore sicuramente inedito
La ricetta l’ho trovata saltellando fra un food blog e l’altro, ma non solo non ricordo dove l’ho letta, non riesco nemmeno a ritrovarla per offrire almeno una degna citazione
Magari in futuro salterà fuori di nuovo e renderò il giusto merito…
Ecco, siccome la pasta l’ho fatta a modo mio, perché non ricordavo tutte le indicazioni, devo ammettere di aver cotto un po’ troppo il porro (20 minuti)
Per cui consiglierei di stare sui 10 minuti, buttandolo insieme alla pasta o solo pochissimi minuti prima
Ingredienti
la parte verde di alcuni porri
Spaghetti (secondo il numero dei commensali e in quantità uguale a quella del porro)
Olio evo
peperoncino
Sale, pepe
Finocchio selvatico
lavare il porro e tagliare a striscioline (a mo’ di tagliatelle)
portare ad ebollizione l’acqua in una pentola, salare con sale grosso
E immergere le striscioline di porro
Cuocere per sette minuti
quindi aggiungere uguale quantità di spaghetti
(io ho usato quelli senza glutine di mais, riso e quinoa)
e far cuocere per il tempo occorrente (in genere 8 minuti)
in una padella nel frattempo scaldare un po’ d’olio con un peperoncino
una volta cotta la pasta, scolare e spadellare
aggiungere del finocchio selvatico e una spolverata di pepe nero
E servire bello fumante!!!