Crostini al sapore mediterraneo

La soddisfazione delle cose semplici. Per la cena con le amiche, pensando a come abbinare gli ingredienti che avevo in casa, ho fatto questa crema per crostini che ha riscosso un buon successo.

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In frigo c’era ancora un po’ di maionese stravegana (vedi ricetta), insieme a un barattolo di pomodorini secchi e a un altro di tarassaco, entrambi sott’olio. Ho messo nel mixer un po’ di tarassaco e qualche pomodorino, aggiungendo olive nere snocciolate e pochi capperi sotto sale (sciacquati).
Ho aggiunto il composto alla maionese aggiungendo un po’ di origano e una spolverata di pepe.

La salsa per i crostini era pronta. Non è rimasto che spalmarla sul pane. E… gustarne il mix di sapori mediterranei.

Ingredienti
Maionese vegana
Pomodorini secchi sottolio
Tarassaco sottolio
Olive nere
Capperi sotto sale
Origano
Sale e pepe nero

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Soldatini di zucca e patate

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Una zucca che rischia di marcire in frigo, un tentativo di salvataggio fatto togliendo le parti un po’ andate e saltando le altre, quelle sane, in padella con olio e spezie varie…
Si’, e poi? Di mangiare la zucca da sola non se ne parla proprio. Penso a che cosa c’è in dispensa mentre mi tornano in mente dei bastoncini di verdure la cui ricetta ho visto in un filmato da qualche parte.

La scelta cade sulle patate. Ne lesso quattro non troppo grandi. Le schiaccio in una terrina insieme alla zucca già saltata in padella e insaporita. Aggiusto di sale e pepe.

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Verso del pangrattato gluten free in una ciotola e ci passo i piccoli cilindri preparati con l’impasto, cremoso ma denso.
Accendo il forno a 200 gradi, ungo una teglia e vi dispongo i cilindretti di patate e zucca in piedi, come tanti soldatini.

Cuocio per una ventina di minuti, passo il grill per i tre minuti finali e servo con contorno di insalatina mista e maionese stra vegana ai semi di senape (vedi ricetta).
Buon appetito

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Maionese stravegana

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Per farla ci vuole veramente poco, e soprattutto pochissimi ingredienti. Ho scoperto, grazie a un’amica, la ricetta di questa maionese vegana. E ormai la faccio appena me ne viene la voglia. Non solo è velocissima e semplice da fare ma rimarrete stupiti da come il sapore di questa salsa assomigli in modo pazzesco alla maionese fatta con le uova.

Ingredienti
Quattro cucchiai di riso basmati (o di altro tipo a piacere)
Sale
Qualche cucchiaio di olio (evo, semi, a piacere)
Mezzo limone
Spezie a piacere (curcuma, curry, semi di senape)

 

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Cuocere il riso in acqua salata il doppio del tempo indicato fino ad ottenere una crema. Frullare con un mini pimer il riso con le spezie, due – tre cucchiai di olio (a piacere, oliva o altri semi) e il mezzo limone spremuto. Se la crema dovesse risultare di consistenza troppo densa allungare con un goccio di acqua. Mescolare bene, far riposare in frigorifero e servire.

Più semplice di così…

 

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Una pizza perFetta anche per gli intolleranti

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Provate ad avere un’intolleranza al glutine (e anche a un bel po’ di altri alimenti). Provate ad avere una passione sfegatata per la pizza che, ovviamente,  non potete soddisfare (a meno di accontentarvi di quelle rondelle di ghisa che vi servono nelle pizzerie più illuminate).
Un giorno camminate nel centro di Torino con un gruppo di amici in cerca di un posto in cui mangiare a un orario improbabile e trovate questa botteghina.  Pizza al taglio.
Okay, mi adeguo. Non voglio essere sempre quella che dice qua sì, di là no, e condiziona tutti con i suoi problemi. Per cui la prendo con filosofia, entro e chiedo: “avete pizze senza glutine?”. Provare non costa niente. “Le nostre pizze sono fatte con farine speciali. Se lei è celiaca non vanno bene, ma agli intolleranti non causano problemi”.
Bene. Decido: mi butto. Anche perché l’unica alternativa appare quella di saltare il pranzo. E visto che son già le tre del pomeriggio… poi, non so come né quando è successo ma sembra proprio che sia capitata in un altro mondo.

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Colma di entusiasmo ordino insieme agli altri tutti gli assaggi possibili. Bufala, cipolla, verdurine,  robiola di capra, toma,  gorgonzola, barbabietole rosse. Le strisce di pizza sono tutte diverse e coloratissime.
Ci sediamo fuori, anche se non fa proprio un gran caldo. Anzi. I ragazzi del locale ci accendono il fungo. Poi, pian piano cominciano ad arrivare sul tavolo vassoietti pieni di quadrettini profumati.
Sorpresa.  La pasta è alta, croccante e leggerissima. Il condimento superbo. Non smetteresti mai di mangiarne.
Facciamo il bis. Alla fine paghiamo (9 euro e 20 a testa, comprese le bibite) e ci salutiamo.

Sento subito che il cibo, ingurgitato in eccezionale quantità, non sta dando alcun effetto particolare al mio organismo.  La pancia non si indurisce nel tentativo di difendersi da alimenti nemici, non si gonfia. Non si crea alcun cerchio alla testa, nessuna avvisaglia di cefalea, le membra non si irrigidiscono, tendini e nervi non tirano causando spasmi ai muscoli. (Sì, sembra strano, ma sono questi gli effetti delle intolleranze ad alcuni alimenti.  C’è gente che non mangia senza glutine solo per moda).
Non si infiammano nemmeno le guance. (Anche questo, chiaro segno dello stress causato all’organismo dall’ingestione di alimenti non tollerati e non dall’abuso di vino).
La notte, con mia vera sorpresa, dormo bene e la mattina dopo continuo a non avere sintomi di intossicazione. I ragazzi avevano ragione. La loro pizza non crea problemi agli intolleranti. Non ci avevo creduto fino in fondo,  lo ammetto, e avevo messo in conto la possibilità di dover prendere una delle terribili pasticche per il Mal di Testa. Così non è stato.

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Il giorno dopo ci torno a pranzo. Glielo devo proprio dire.
“Beh, allora ci farai pubblicità”.

Eccola qua.
Il posto si chiama Taglio, pizza per fetta, ed è a Torino,  in largo 4 marzo 17/c.
Telefono 011 5215575, http://www.taglioperfetta.com

Il loro motto è: “quando fai le cose buone arriva gente buona”.

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L’impasto, a lievitazione naturale, è fatto con farine enkir, farro e senatore cappelli biologiche e macinate a pietra dal mulino marino, olio extra vergine di oliva da olive italiane (beraldi Imperia) e sale di cervia riserva dei papi.
Per la farcitura vengono scelti i prodotti migliori del territorio, filiera corta e relazioni con i produttori.
Per finire, cosa che non guasta, attenzione all’ambiente con piatti, bicchieri e posate compostabili in fibra di mais, e detersivi di origine vegetale.

Ps: sì lo so che questa non è una ricetta, ma si parla sempre di cibo…

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Tortino al cioccolato vegan e gluten free

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Se mangiare vegan e gluten free in generale può sembrare (anzi, lo è ) difficile e complicato, quando si arriva ai dolci è ancora peggio. Burro, latte e farine di grano si trovano in ogni biscotto, tortino o budino in vendita.
Quindi, a meno di non farseli da soli, è quasi impossibile soddisfare l’inevitabile voglia di dolce che ci attanaglia in vari momenti della giornata.
Ovviamente oggi si trovano in tutti i supermercati i dolcetti senza glutine. Magari non proprio veganissimi ma uno strappo ogni tanto ci può anche stare. Sono abbastanza costosetti però.

Non è affatto difficile preparare qualcosa in casa di semplice e gustoso. Come dimostra questo tortino al cioccolato che da quando l’ho assaggiato non riesco nemmeno a pensare di lasciarlo lì da solo in frigorifero…

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Farlo è veloce, semplice ed economico.

Ingredienti per cinque  formine

Mezzo litro di latte di riso (o di altro vegetale)
Sei sette cucchiai di riso (basmati o di altro tipo)
Due cucchiaiate di crema di cioccolato (o qualche quadretto)
Succo d’agave  (o zucchero di canna)
Cannella e vaniglia

Far bollire il latte e cuocervi  il riso per una quarantina di minuti a fuoco basso fino a trasformarlo in una crema (aggiungere acqua bollente all’occorrenza)
Durante la cottura insaporire con una punta di cucchiaino di vaniglia naturale in polvere (quella nera) e un po’ di cannella
Infine aggiungere il cioccolato e il dolcificante in quantità a piacere mescolando per amalgamare
Disporre il composto nelle formine da forno, in tazzine o in una tortiera e far raffreddare
Conservare in frigorifero
Guarnire con della cioccolata sbriciolata

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Come crema di cioccolato ho usato Ciobacca, prodotto naturale e genuino  in vendita nei negozi di Un Punto Macrobiotico
Per decorare, le bacche di cacao reperibili negli stessi negozi, presenti un po’ in tutta Italia

Se interessati cercate on line Un Punto Macrobiotico di Mario Pianesi per avere maggiori informazioni e trovare il negozio più vicino
Per dire, a Belluno c’è, così come a Firenze, a Bassano del Grappa, a Correggio e chissà in quanti altri posti

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patate e cicoria in polpette

passa il Natale e mi ritrovo con un mazzo di cicoria senza puntarelle, dono della mia cugina, in frigo

che farne? l’anno scorso mi inventai gli sformatini con ricotta e pecorino. oggi però mi mancano i latticini

il problema, con questo vegetale, è fare in modo che nella ricetta non prevalga il sapore amaro che lo caratterizza

ho pensato che le patate potessero essere l’antidoto perfetto, e in effetti lo sono

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Polpette di patate e cicoria

Le polpette sono venute proprio buone: saporite e delicate al punto giusto.

Ingredienti

Un mazzo di cicoria

mezza cipolla

olio evo

spezie (pepe nero, coriandolo, curcuma)

sale fino

tre patate 

pangrattato e farina di riso per l’impanatura

pulire la cicoria e bollirla in acqua per alcuni minuti, finché non si ammorbidisce

in una casseruola far imbiondire la cipolla tritata con un po’ di spezie a piacere (coriandolo e curcuma) e mezzo cucchiaino di sale fino

tagliare la cicoria a pezzettini e farla insaporire con la cipolla

lessare le patate. quando saranno cotte schiacciarle con una forchetta in una terrina, aiutandosi con un goccio di olio evo, ottenendo così un impasto cremoso al quale aggiungeremo la cicoria che amalgameremo al resto

versare in un piatto del pangrattato (senza glutine) e della farina di riso in parti uguali, così da ottenere una crosticina croccante e delicata allo stesso tempo, salare, pepare e mescolare

prendendo il composto con un cucchiaio appallottolarlo e passarlo sul piatto ottenendo così delle polpette che disporremo sulla teglia del forno cosparsa d’olio evo

riscaldiamo il forno a 200 gradi e inforniamo a media altezza, facendo cuocere 15 minuti

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Polpette in forno

quindi girare le polpette con l’aiuto di una paletta e schiacciarle leggermente

far cuocere altri 15 minuti

quando saranno dorate su entrambi i lati, saranno pronte per essere servite, ancora calde, accompagnate da una bella insalatina fresca e magari, perché no, anche da altre patate lesse

buon appetito!

 

 

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sformato di bietole, ricotta di capra e amaranto

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Ho un’amica a pranzo. Voglio fare qualcosa di buono e veloce, visto che il tempo è poco. Per fortuna mi sono alzata presto e ho potuto fare la spesa al biologico. Giusto qualche verdura fresca, il resto è in frigo. Farò un tortino di verdure, ricotta e cereali. Oggi voglio usare l’amaranto, quello con i pallini minuscoli, senza glutine.

Ingredienti per due persone
Due – tre mazzetti di bietole a costa.
Una ricotta di capra o pecora.
Quattro – cinque cucchiai di amaranto.
Una fetta di pecorino.
Pangrattato gluten free.
Sale, pepe, olio evo.

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Ho preso delle bietole che qua in Veneto chiamano coste e sono diverse da quelle che usiamo generalmente in Toscana, più verdi e senza la parte bianca, come degli spinaci in pratica.
Ma va bene anche così. Le lavo e le passo nella pentola a pressione per pochi minuti mentre faccio bollire l’acqua per l’amaranto, che cuocera’ una mezz’oretta.
La costa bianca è diventata nera, chissà perché. La tolgo. Spezzetto con un coltello la verdura cotta e la metto in una terrina. Mescolo con la ricotta ottenendo un composto cremoso al quale aggiungerò l’amaranto una volta cotto oltre a sale e pepe secondo il gusto.

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Ungo una pirofila media o due piccole con olio evo e ci verso il composto livellandolo. Taglio il pecorino a cubetti e lo dispongo sulla superficie che spolverero’ di pangrattato. Infine sale, pepe e due fili d’olio. Il forno è già caldo a 200 gradi. Inforno a meta altezza le pirofile facendo cuocere per una ventina di minuti, gli ultimi dei quali al grill se la crosticina non fosse abbastanza dorata.
Faccio intiepidire e servo con una bella insalatina fresca come contorno
Buon appetito!

A proposito, l’amica ha apprezzato…

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Zucchini gratinati con peperoni e pecorino

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zucchini gratinati

 

Oggi avrei dovuto fare la pasta con gli zucchini. Da quando sono arrivata a casa in Toscana ho preparato: polpettine di riso, porri e peperoni con farina di ceci e sformatini di porri e peperoni  (questo passa il convento) con miglio e ricotta di pecora.

Questa volta avrei potuto cambiare ortaggio. Mamma dice: “Ci sono gli zucchini”.
Ma a me fanno tristezza.  E accantono subito l’idea della pasta. Pensa che ti ripensa, per non ricadere nella routine delle polpette o del tortino, decido di farli gratinati.

 

Ingredienti
5 – 6 zucchini
Due peperoni piccoli
Mezza cipolla
Una fetta di formaggio  pecorino
Pangrattato senza glutine
Besciamella vegan alla curcuma (acqua, farina di riso e curcuma )
Sale, pepe, olio evo,  spezie a piacere.

La preparazione necessita di vari passi ma con un po’ di organizzazione e velocità si può fare in poco tempo.

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zucchini in forno

Lavare gli zucchini, togliere capo e coda, dividere in due per il lungo e scavare con un cucchiaino l’interno togliendo i semi che metteremo in una terrina.
Far bollire poca acqua dove li faremo sbollentare cinque minuti.
Tritare la cipolla e farla appassire in una padella con olio e qualche spezia a piacere (coriandolo, curry). Pulire i peperoni, spezzettarli e unirli in padella con l’interno degli zucchini. Far cuocere a fuoco medio basso per una ventina di minuti. Salare e pepare a piacere. Spezzettare il pecorino e unirlo alle verdure cotte.
Accendere il forno a 200 gradi.
Disporre gli zucchini su una teglia unta d’olio e riempire la cavità con il composto. Spalmare con un cucchiaino di besciamella alla curcuma, spolverare di pangrattato e infornare per una ventina di minuti, grigliando gli ultimi 3 o 4 per dare colore.

Servire con un’insalata fresca e del riso.
Credete che si sia sentita la mancanza della pasta agli zucchini?

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eccoli qua!

 

Ah, la besciamella vegana alla curcuma, dimenticavo…

In un pentolino far scaldare un mezzo bicchiere d’acqua e aggiungere due tre cucchiai di farina di riso. Mescolare fino a ottenere una crema, continuando a tenere sulla fiamma bassa. Aggiungere pian piano altra acqua poca per volta per allungare il composto sta do bene attenti che non si formino grumi. Quando la quantità iniziale è raddoppiata la besciamella si può considerare pronta. Aggiungere mezzo cucchiaino di curcuma et voilà. …

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budino di frutta secca

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Qui basta imparare il metodo ed è fatta!
Il metodo è quello del “budino del dada” (vedi “biscotti e dolci”) o della sua variante “budino di cachi” (idem)

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La base è composta da frutta fresca (se c’è) e frutta secca della più varia, alla quale vanno aggiunti latte di cocco e agar agar, oltre ad acqua. E’ tutto. Vediamo come procedere.

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Non so se a voi capita di “collezionare” frutta secca come a me. Ogni tanto sento l’esigenza di svuotare un’apposita anta dei miei pensili da albicocche, datteri, mirtilli, uvetta, bacche di goji. Confesso: per un periodo ci sono stati anche degli ananas e dei kiwi, secchi e dolci. E’ proprio per smaltire quelle rondelle altrimenti (per me) immangiabili che mi sono inventata questa ricetta.

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Far bollire un litro di acqua in una pentola e, una volta spento il fuoco, versarci due manciate abbondanti di frutta essiccata. Anche se non avete a disposizione prodotti zuccherati in genere sono dolcissimi a prescindere. L’uvetta e le prugne per esempio. Questo è il motivo per cui non aggiungo nemmeno un granello di zucchero.
Volendo si può mischiare anche della frutta fresca pulita e tagliata a pezzi: pere, mele, pesche. Anche banane, perché no.

Una volta che la frutta secca è rinvenuta frulliamo tutto con il minipimer fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Unire una lattina di latte di cocco per dolci (si trova nei negozi etnici) e un cucchiaino di agar agar (un’alga insapore addensante) in polvere. (La proporzione dovrebbe essere giusta ma è l’esperienza a insegnare come usare questo prodotto al meglio). Far sobbollire per una decina di minuti mescolando con un cucchiaio di legno.

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Versare in stampi di metallo o di coccio e far intiepidire. Conservare in frigo e servire il budino freddo o a temperatura ambiente.

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gratin di verdure pallide

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Finocchi, cipollotti, sedano bianco e porri. Sono queste le verdure pallide che ho cucinato in forno, soprattutto nella speranza di dare un po’ di vita all’insipido finocchio cotto.
il risultato non è male.
Il piatto può essere vegetariano o vegano, dipende dalla scelta del gratin. Se cioè, al momento di passarlo in forno, lo cospargeremo di formaggio o no.
E gluten free se useremo il pangrattato senza glutine.

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Ingredienti
Finocchi, porri, cipollotti, sedano bianco
Olio evo, sale e pepe
formaggio stagionato (pecorino, parmigiano o grana)
Pangrattato (c’è anche senza glutine)

Bollire le verdure lavate e spezzettate in una pentola a pressione per pochi minuti. Disporle su una pirofila unta di olio, salare e pepare.
coprire con uno strato di formaggio a piccoli pezzi o grattugiato e spolverare con pangrattato. Un piccolo spruzzo d’olio e la pirofila è pronta per il forno, a 200°, dove cuocera’ per un quarto d’ora. Alcuni minuti (3 o 4) con il grill alla massima temperatura ci permetterà di ottenere la crosticina dorata.
ma stiamo bene attenti a non bruciarlo…
servire tiepido

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