sformato di cardi al tofu

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Il segreto è lessare bene i cardi, anche più volte, in acqua salata e limone, per far perdere loro l’amaro.
Poi, nonostante il sapore particolare del vegetale, questo sformato risulta molto gradevole, probabilmente anche per la combinazione con la besciamella vegana insaporita con la curcuma e il tofu.

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La preparazione di questo piatto sembra un po’ più complessa rispetto al mio solito, ma in realtà non lo è. L’importante, come sempre, è preparare gli ingredienti anche in tempi diversi, approfittando dei seppur pochi tempi vuoti della giornata.
Questione di organizzazione…
In pratica c’è da lessare i cardi e preparare la besciamella.
Poi il resto viene da sé

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Ingredienti
Un mazzo di cardi
un limone (per bollirli in acqua salata)
farina di riso e latte di riso per la besciamella
curcuma e altre spezie a piacere (coriandolo, curry)
una confezione di tofu
olio evo
sale e pepe nero

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Una volta bolliti e raffreddati i cardi (dopo averli puliti togliendo i filamenti dai gambi), tagliarli a pezzetti e frullarli con il minipimer
per insaporirli farli saltare in una padella dove è stato riscaldato un po’ d’olio con spezie (mezzo cucchiaino di coriandolo e mezzo di curry, o altre a piacere)

aggiungere al composto la besciamella preparata facendo cuocere in un pentolino 4-5 cucchiaiate di farina di riso leggermente diluita con latte di riso
Girare con un mestolo di legno stando attenti che non si formino grumi e facendo addensare. Aggiungere pian piano un bicchiere di latte
Una volta preparata, insaporire con un pizzico di sale e un cucchiaino raso di curcuma che conferirà alla besciamella un bel colore giallo
unire anche il tofu spezzettato e girare energicamente fino ad ottenere un impasto cremoso

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Riscaldare il forno a 200 gradi, versare il composto in una pirofila unta con un po’ d’olio
cuocere per venti minuti, fare intiepidire
e servire

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polpettine con miglio e cavolo nero

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Saporite, croccanti, appetitose, vegane…. queste polpettine si meritano anche qualche ripetizione (di aggettivi)
il miglio è un cereale senza glutine ma ricco di tanti elementi che fanno bene anche alle unghie e ai capelli
il cavolo nero è un ortaggio non sempre facile da trovare anche se ultimamente ne ho notato una maggiore diffusione

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Ingredienti

Una ciotola di miglio cotto
Un mazzetto di cavolo nero
farina di ceci
Spezie a piacere (curcuma, coriandolo, curry)
Sale e pepe nero
Olio extra vergine di oliva
Farina di mais per impanare

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Nelle polpette è quasi inutile definire la quantità degli ingredienti
di per sé è un tipo di ricetta che tende a recuperare gli avanzi
Quindi si va un po’ a occhio
Stando attenti a rispettare le giuste proporzioni

si cuoce il miglio facendolo saltare in un pentolino con un po’ d’olio per qualche minuto
Poi si versa sopra acqua bollente (la quantità doppia rispetto al cereale) e si fa cuocere per mezz’ora a fuoco bassissimo

Lessato il cavolo nero lo si fa saltare in una padella con olio e spezie per insaporire
quindi lo si sminuzza con un mixer o a mano (con forbici o un coltello)

nel frattempo prepariamo una crema con tre o quattro cucchiaiate di farina di ceci e un po’ d’acqua che lasceremo riposare in frigo

quando tutti gli ingredienti sono pronti (miglio, cavolo e crema di ceci) e tiepidi li uniamo in una ciotola fino ad avere un impasto omogeneo
Prepariamo delle palline che friggere mo in una padella con poco olio evo dopo averle passate nella farina di mais per renderle belle croccanti

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salsa di carote al profumo di porro

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Ricetta imparata da un’amica (anche se lei la definiva maionese vegetale) e riprodotta con soddisfazione e una piccola variazione
la salsa è velocissima e facile da fare ma il risultato vi sorprenderà anche perché la base è costituita da un vegetale come la carota che in genere non promette un granché

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Ingredienti
4-5 carote bio
Un pezzettino di porro grande come uno spicchio di aglio
sale pepe
Olio di oliva

lessare le carote fino a farle diventare morbide
Metterle a pezzetti nel frullatore (mixer) con un bel po’ di olio (circa un terzo rispetto alle carote)
aggiungere il porro crudo
sale e pepe
Mixare. ..
et voilà
salsa pronta per essere servita

può essere un ottimo accompagnamento a polpettine vegetali o ad altri piatti

Buonissima anche solo spalmata sul pane, può essere utilizzata per fare crostini semplici leggeri e saporiti
Oltre che completamente vegani

Buon appetito!

(La ricetta originale era con l’aglio al posto del porro)

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scorzonera saltata

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La scorzonera è uno di quei vegetali che non ti poni mai il problema. Poi la vedi sugli scaffali del supermercato, ti ricordi di averne letto meraviglie e la compri.
Poi fai un giro su internet in cerca di ricette. Quindi la pulisci, la cucini e la mangi.
E ti piace anche. Nonostante la pulizia di questo vegetale sia una questione un po’ complessa.
Io comunque per togliere la scorza, la parte nera, ho utilizzato il pelapatate. Consiglio tuttavia di indossare dei guantini in lattice durante l’operazione per evitare che rimangano le mani appiccicaticce

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La mia scorzonera è fatta in modo semplicissimo. Bollita e saltata in padella. L’ho trovata molto buona da mangiare così, quasi come uno snack. La pulizia è sicuramente la fase più lunga della preparazione.
Ho immerso le radici in una bacinella di acqua, poi le ho pulite con il pelapatate ottenendo dei cilindri bianchi, che ho tagliato a tocchi di 4-5 centimetri e buttato subito in una pentola di acqua acidulata con un limone spremuto (per evitare che annerisca, come i carciofi) e con una cucchiaiata di farina di riso (ovviamente va bene anche quella di frumento, se la mangiate senza problemi) e del sale grosso.

Ho fatto cuocere la scorzonera per una decina di minuti nella pentola a pressione.
Quindi, ho scolato i cilindretti e li ho fatti saltare in una padella con un po’ di olio extra vergine di oliva e delle spezie a piacere (curcuma, coriandolo e curry nel mio caso).

Condire con olio extra vergine crudo e pepe nero e servire

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sformato di cicoria con pecorino e ricotta

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Nei giorni fra Natale e capodanno, apprezzato dono da parte di mia cugina, mi sono ritrovata con una cassetta di cicoria, avanzo del pranzo in famiglia dove erano state servite le puntarelle alla romana

non sapendo come usare tutta questa verdura, dopo averla bollita (e donata un po’ ad un’amica bloccata in casa dall’influenza) ho cominciato a pensare a qualche ricetta per stemperare un po’ il sapore amaro che la caratterizza

e visto che in frigo, al ritorno dalla Toscana, avevo un bel pezzo di pecorino e una ricotta di pecora, è nato questo sformatino di cicoria
un tortino in cui l’amaro dell’erba fa da gradevole contrasto al dolce dei formaggi di pecora

Un piatto che è stato apprezzato moltissimo anche al cenone di capodanno

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Ingredienti
un mazzo di cicoria catalana
uno spicchio di formaggio pecorino semi stagionato
due tre etti di ricotta toscana di pecora
Olio extra vergine di oliva
Spezie: coriandolo curcuma curry
Sale e pepe

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Dopo aver bollito la cicoria in acqua salata e con il succo di mezzo limone, scolarla e passarla con il mini pimer ottenendo una crema densa di colore verde scuro
saltarla in una padella con olio e spezie
quindi quando è tiepida mescolarla in una ciotola con pecorino a pezzi e ricotta di pecora
salare e pepare a piacimento

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Riscaldare il forno a 200 gradi
Ungere degli stampini e versarci dentro il composto ottenuto
Cuocere per venti minuti

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Servire con un’insalatina fresca, a piacere
Il sapore finale di questo piatto mi ha stupito
Pecorino e ricotta stemperano l’amaro della cicoria che ne mantiene giusto un pizzico a far da contrasto con la dolcezza, seppur pungente, del latticino

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Tutte queste foto non sono mie
Le ho rubate impunemente qua e là perché, sebbene abbia cucinato gli sformatini di cicoria per ben due volte, li ho sempre mangiati dimenticandomi fotografarli
chiedo perdono
🙂

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dolce del dada (budino di cachi e datteri)

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È meraviglioso trovare una ricetta per fare dolci con i cachi, correttamente definiti il kaki. Quei frutti arancioni dolcissimi e morbidi che in toscana si chiamano pomi.
Si perché quando i pomi maturano più o meno lo fanno tutti insieme e allora ti ritrovi con una quantità incredibile di frutti da consumare velocemente prima che vadano a male.
Il tentativo di farne marmellata non mi ha soddisfatto. Diverso il discorso di seccarli. Va bene anche il semplice radiatore di casa. Basta sfilettarli, con la buccia e tutto, poggiarrli su un po’ di strati di carta assorbente e dimenticarseli vicino a una fonte di calore non violenta. Incredibile, qualche mese dopo, come ritroveremo il sapore del pomo.

e poi c’è il dolce del dada. Vegano, sano, veloce e facile da fare.

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È un’ulteriore variazione del budino di datteri, che rimangono uno degli ingredienti base, insieme al latte di cocco, di questo splendido dolce fatto senza l’aggiunta di zucchero

ingredienti
20 datteri
5 pomi o kaki
una lattina di latte di cocco per dolci
qualche seme di cardamomo
Un cucchiaino di agar agar
Acqua 600 ml

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Mentre i datteri a mollo in acqua calda per alcune ore
Quindi denocciolarli e metterli a pezzetti in una pentola
Aggiungere l’acqua, l’agar agar, i semi di cardamomo senza guscio e schiacciati con un pestello, il latte di cocco
Frullare tutto con un frullatore a immersione e portare a ebollizione
a quel punto aggiungere la polpa dei pomi sbucciati
Frullare di nuovo fino ad ottenere un composto il più possibile omogeneo

Versare negli stampini e far raffreddare per qualche ora

dopodiché non resta che mangiarlo

Ps. Per dada si intende Il monaco indiano che ha inventato e diffuso questa ricetta

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involtini di verza con porri e pecorino

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Un piatto leggerissimo e molto simpatico anche da proporre agli amici a cena
Ovviamente il fatto che sia completamente vegetariano dipende da quello che scegliamo di mettere nel ripieno
So benissimo che in genere viene fatto con la carne
io l’ho fatto così è mi è piaciuto moltissimo

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Ingredienti
Alcune foglie di cavolo verza
Riso basmati
un porro
Formaggio pecorino
Spezie a piacere
Sale pepe
olio extravergine di oliva

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Scottare le foglie di cavolo in acqua bollente per pochi minuti così da ammorbidire e lasciare ammorbidire raffreddare su un piatto
Cuocere il riso
Saltare il porro in padella con olio e spezie (cumino, curcuma e coriandolo)
Salare e pepare
Spezzettare il formaggio
In una ciotola unire riso porri e pecorino
Aggiungere eventualmente sale e pepe o altre spezie a piacere
(anche erba cipollina per esempio)

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Riempire ogni foglia di cavolo verza con due o tre cucchiaiate dell’impasto, secondo la capienza della foglia
premere l’impasto rendendolo compatto
avvolgere la foglia intorno come un pacchettino e fissare con uno stecchino da denti o, meglio, con lo spago da cucina
quando gli involtini sono pronti riscaldare una padella con un po’ di olio e cuocere, coperti, finché saranno leggermente dorati da entrambe le parti
Gli involtini sono pronti e possono finire nel piatto conditi con un goccio di tamari (salsa di soia) e accompagnati da riso e verdure cotte o crude a piacere
Buon appetito!

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cardi fritti in pastella di ceci

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È stata un’amica che voleva cucinare per me a scoprire la pastella con farina di ceci, senza glutine, per fare le verdure fritte
Quella sera a cena fu proprio una bella scoperta: la farina di ceci rendeva le verdure ancor più croccanti e saporite rispetto alla pastella fatta con farina di grano

E allora, dal momento che ho trovato un bel mazzo di cardi bio, grazie all’orto dei Boschi del Castagno (Valmorel, Limana, Belluno), ne approfitto per sperimentare questa frittura

Pulisco i cardi e li faccio bollire per una decina di minuti in acqua con un limone spremuto e un cucchiaio di sale
(La prima mandata è molto amara, un gusto che a me non dispiace, ma curiosando on Line trovo il suggerimento di ripetere la bollitura per togliere ancor più l’amaro, così eseguo. La seconda mandata è di un amaro accettabile)

preparo la pastella miscelando in una ciotola qualche cucchiaio di farina di ceci, tre o quattro, con il doppio dell’acqua
A dire il vero faccio un po’ a occhio
Girando per evitare che si formino grumi ottengo una crema né troppo densa né troppo liquida
aggiungo un po’ di sale e pepe

L’importante è che la pastella rimanga attaccata alla verdura come una camicia

taglio i cardi, ormai raffreddati, a pezzi di 3-4 centimetri e li immergo nella pastella
Scaldo dell’olio extra vergine di oliva in una padella e friggo i cardi su fiamma medio alta, facendoli dorare da entrambe le parti
In fondo lascio le foglie, così che con la pastella avanzata formino delle polpettine o frittatine
Asciugo su carta assorbente
Ed ecco i croccantissimi cardi fritti pronti in tavola, accompagnati da una bella insalata fresca e del riso in bianco

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zucchine ripiene gratinate

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Ovvero come dare nuova vita all’ultimo zucchino rimasto in frigo dopo che questo vegetale, consumato in abbondanza in tutte le salse ti ha anche un po’ stufato e non sai più che farci. Dopo un rapido giro su internet, nel favoloso mondo delle ricette condivise on Line, ho trovato questo piatto che mi ha incuriosito e che ho reinterpretato a modo mio

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Ingredienti
Uno o più zucchini, meglio di quelli più grossi lunghi
(Ma anche tondi vanno benissimo)
qualche filo di erba cipollina a piacere (si trova in quantità fuori dalla mia finestra)
formaggio pecorino toscano fresco o stagionato secondo i gusti e la disponibilità
Pangrattato (senza glutine)
Sale, pepe
olio evo

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Pulire gli zucchini e tagliarli in due parti in senso verticale
questo nel caso di vegetali lunghi
Per quelli tondi basta tagliare la parte superiore a mo’ di coperchio
Sbollentarli per una decina di minuti
quindi con un cucchiaino raschiare la polpa e metterla in una ciotola dove aggiungeremo l’erba cipollina tagliuzzata fine fine con le forbici, il pecorino spezzettato, un goccio d’olio sale e pepe e un po’ di pangrattato Per assorbire l’eventuale acqua rilasciata dalla polpa

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Accendere il forno a 200 gradi
Disporre le zucchine in una teglia oliata
Riempire la cavità con l’impasto ottenuto
spolverizzare di pan grattato
E cuocere per una ventina di minuti fino a che avranno la crosticina dorata
Nel caso passare qualche minuto al grill
Sfornare

Dopo averle fatte intiepidire un po’ sono pronte per finire in tavola!

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zucca saporita

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Cercavo una ricetta per cuocere la zucca in un modo un po’ diverso dal solito, ma sempre nei parametri in cui devo contenere la mia cucina, semi vegana (con aperture ai latticini di capra e pecora) e senza glutine

Ho provato allora ad utilizzare la ricetta ayurvedica dei ceci secchi arrostiti rendendola meno secca, con l’aggiunta di olio e acqua
Il risultato è stato molto soddisfacente
La zucca è veramente saporita e quelle spezie le si adattano molto bene
credo che la stessa ricetta possa essere realizzata con le patate

prendete un cucchiaino di curry dolce, uno e mezzo di coriandolo in polvere, uno di sale fino rosa dell’Himalaya, mezzo di curcuma e mischiate tutto con tre cucchiai d’olio

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intanto pulite e tagliate una zucca a pezzetti nella quantità e nelle dimensioni desiderate
e accendete il forno a 180 gradi

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mischiare bene la zucca con il condimento, aggiungere due o tre cucchiai di acqua e mettere in forno
cuocere per una ventina di minuti – mezz’ora finché la zucca non sarà morbida
dopodiché si potrà versare nei piatti e mangiare come contorno o come piatto unico accompagnandola con un po’ di riso

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