crostata alle mele (vegana e macrobiotica)

crostata

e pure senza glutine!!!
che si puo volere di più?

dopo una cena al macrobiotico, in cui ho preso un gelato alla mela e al mandarino come dolce, mi era rimasta la voglia di crostata che non avevo potuto assaggiare a causa del glutine poiché era fatta con farina di grano

così ho cercato on line la ricetta macrobiotica traducendola gluten free

ed è venuta buonissima

grazie anche alla fantastica marmellata di mele fatta da un’amica che, con la sua dolcezza, arricchisce il sapore abbastanza neutro della pasta “frolla”

poi devo ammettere anche che non vedevo l’ora di sperimentare il “dao dolce di miglio”, un malto che ho comprato al negozio macrobiotico e che loro utilizzano per dolcificare paste e biscotti (e che è buonissimo anche da solo semplicemente spalmato sulle gallette o su una fetta di pane)

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Ingredienti

250 grammi di farina di grano saraceno e di riso

una bustina scarsa di Cremor tartaro

un pizzico di sale

latte di riso 

2 cucchiai abbondanti di dao dolce di miglio (malto)

mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere naturale

buccia di limone grattugiata

1/2 bicchiere scarso di olio di oliva Extra vergine

marmellata di mele (o di altra frutta) fatta in casa  

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In una ciotola mescolare le farine e gli altri ingredienti, aggiungendo dao dolce, lievito, sale, vaniglia, buccia di limone grattugiata e l’olio in due tempi.

Se la pasta dovesse risultare troppo asciutta ammollare con un po’ di latte di riso fino a raggiungere una consistenza più cremosa ma non liquida
Se fosse troppo poco dolce si può aggiungere altro dao o un po’ di succo di agave o sciroppo d’acero

Stendere la pasta in una teglia ricoperta di carta da forno, tenendone da parte un pugno per fare le striscioline, e cuocere per venti minuti a 180 gradi

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coprire la crostata di marmellata

disporre le striscioline di pasta a rete e cuocere altri venti minuti

far raffreddare e servire

🙂

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porri al latte di cocco

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un modo un po’ diverso per cucinare le verdure, di ispirazione indonesiana,
cuocere il porro (ma vanno bene anche altri tipi di vegetali: carote, cipolle, cavoli, spinaci, zucchine, zucca), dopo averlo pulito e tagliato a fettine sottili, in una padella con un po’ di olio e qualche spezia a piacere (cumino, coriandolo, curcuma)
fare appassire e ricoprire di latte di cocco (oltre che nei negozi etnici ormai si trova in tutti i supermercati)
coprire e far cuocere a fiamma bassa per un quarto d’ora
salare e pepare
ed è pronto!

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miglio “verde” al curry

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Un piatto unico gustoso, nutriente e saporito
oltre che vegano (usando il latte di riso o di soia al posto di quello di capra) e senza glutine

Il nome è un’evidente citazione cinematografica ma non sapevo in quale altro modo chiamarlo

l’ispirazione mi è venuta da quello assaggiato ad un rinfresco in cui quasi ognuno aveva portato qualcosa
per lo più dolci
Valentina invece aveva preparato una pirofila con una torta salata di miglio e verdure ricoperta a freddo con panna di soia insaporita con il curry
Tornata a casa ho recuperato il barattolo di miglio dall’angolo di frigo in cui era abbandonato, negletto, da qualche tempo e mi sono inventata questo miglio verde al curry

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Ingredienti per tre persone
9 cucchiai di miglio
verdure (1 porro, mezzo cavolo cappuccio, 4 zucchine, o altro a piacere)
olio evo
Curry e altre spezie a piacere
Pangrattato senza glutine
per la besciamella:
3-4 cucchiai di farina di riso
una tazza di latte di capra (o riso o soia)

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Cuocere il miglio per venti minuti in acqua bollente con un pizzico di sale e un goccio di olio
nella proporzione di uno a due, acqua doppia della quantità del cereale, al termine della cottura non avanzera acqua da scolare
lasciar riposare nella pentola
a parte saltare le verdure, pulite e fatte a pezzi, in olio con qualche spezia a piacere, sale e pepe, e lasciarle appassire per un quarto d’ora
Intanto preparare la besciamella
in un bricco metallico fare una crema con la farina e un po’ di latte girando bene affinché non si creino grumi
Mettere sulla fiamma bassa e, continuando a girare, versare pian piano il resto del latte fino ad ottenere una crema densa
far raffreddare

A questo punto unire tutti gli ingredienti in una ciotola, verdure, miglio e 2/3 di besciamella e mescolare
Stendere l’impasto con un cucchiaio in una pirofila unta d’olio
Coprirlo con la besciamella rimasta
Spolverare di pangrattato e infornare a 200 gradi
cuocere per 20 minuti
Servire tiepido accompagnato da una bella insalatina mista

La prima volta che ho fatto questo piatto ho messo la besciamella solo sopra
L’impasto è venuto un po’ più asciutto però anche così molto buono
poi ho pensato di mischiarla ma può essere fatto in tutti e due i modi

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sformato rape e ricotta

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come rendere della verdura gustosa in poche mosse grazie anche all’abbinamento con ricotta e formaggio (tutto rigorosamente di pecora)

occorrono delle foglie di rapa, un po’ d’olio, qualche spezia, sale e pepe, e un po’ di ricotta di pecora
niente di più
né uova, né farina
per la gratinatura ho utilizzato le bucce di un saporito formaggio di pecora, che ho giusto grattato con un coltellino per toglierne la parte più esterna e fatto a pezzettini

quindi
saltare la verdura ben pulita e fatta a pezzi in una padella con qualche spezia a piacere (curcuma, coriandolo, cumino, sale e pepe)

una volta cotta e insaporita sminuzzarla e mischiarla in una ciotola con la ricotta di pecora
la crema ottenuta, una volta aggiustata di sale e pepe, sarà versata in una pirofila unta d’olio

spezzettare la crosta di un pecorino fresco e cospargerne lo sformato
riscaldare il forno a 200°
cuocere per un quarto d’ora
eventualmente passare due o tre minuti il grill per indorare la parte superiore
far intiepidire
e servire con una bella insalata fresca

questa ricetta mi era “avanzata” dalla primavera
In questo periodo non si trovano le foglie di rapa
Ma si potranno utilizzare altri tipi di vegetale a foglia verde a piacere

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dahl tridoshico di fagioli mung alla Gujarati

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il dahl è un modo indiano di cucinare i legumi con le spezie
I fagioli mung sono tra i prodotti più diffusi in India e sono molto considerati nell’area
Sono più leggeri e più facili da digerire della maggior parte degli altri legumi e vengono spesso utilizzati anche per scopi curativi, in particolare come ricostituenti e purificanti
questi legumi hanno un effetto leggermente rinfrescante sul corpo.
vata e kapha possono riscaldare aggiungendo zenzero, pepe nero, cumino e semi di senape
I fagioli mung sono invece adatti così come sono per pitta che può assumerli anche con le altre spezie già citate equilibrate da coriandolo in polvere o in foglie
tridoshico significa che la ricetta va bene per tutti e tre i dosha, i tre principi metabolici fondamentali descritti dall’ayurveda
i mung vengono venduti anche come “dal giallo”
è più facile in genere trovare i fagioli mung interi che spezzati, che risultano un po’ meno digeribili
Ma una notte in ammollo, con frequenti risciacqui, ovvierà al problema
Un altro metodo è quello di lasciare i mung in acqua per tre o quattro giorni, facendoli germogliare
(Liberamente tratto da “la cucina ayurvedica” di Amadea Morningstar e Urmila Desai)

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Ingredienti
due tazze di fagioli mung
tre volte tanto di acqua
1 cucchiaio di olio girasole o oliva o ghee (burro chiarificato)
1/2 cucchiaino di semi di senape
1/2 cucchiaino di curcuma
1/8 di cucchiaino di assafetida
1 cucchiaino di sale marino
1 cucchiaino e mezzo di malto di riso o d’orzo
un cucchiaino e mezzo di succo di limone o lime
Un cucchiaino di polvere di coriandolo
1/2 cucchiaino di cannella
1/4 di cucchiaino di curry dolce
facoltativo (ma sconsigliabile per pitta) 1/4 di peperone verde tritato e uno spicchio d’aglio

Mettere a bagno i fagioli mung
2 ore quelli spezzati
Tutta la notte quelli interi

in una grande casseruola con il fondo spesso scaldare l’olio e aggiungere i semi di senape
Quando scoppiettano aggiungere le spezie e tutti gli altri ingredienti
Compresa l’acqua
Mescolare bene
coprire e cuocere per mezz’ora in caso di fagioli spezzati e un’ora se interi
o comunque finché i fagioli diventeranno teneri

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La ricetta di questo dahl proviene dalla regione indiana del Gujarati ed è adatto per tutte le occasioni
Per eliminare ancor più l’effetto collaterale dei gas intestinali oltre all’ammollo si può aggiungere un pezzetto di alga Kombu durante la cottura
L’alga la si potrà mangiare dopo a parte o spezzettata in un’insalata

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portulaca sott’olio

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prima di tutto: che cos’è la portulaca?
è un’erba spontanea e infestante della quale esistono circa 400 tipi
Di questi, la portulaca oleracea è considerata commestibile ed è utilizzata sia come misticanza nell’insalata, sia cotta o, cruda, per accompagnare, con il suo sapore acidulo, i cibi fritti

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andando a caccia di erbette selvatiche commestibili può capitare di trovarne
ricordarsi nel caso di prediligere sempre le aree sicure, lontane da strade e traffico e anche dal pascolo di animali

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una volta che avrete raccolto la vostra bella portulaca, lavatela e tagliate i rametti più freschi, ai quali sono attaccate le foglioline grasse

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a questo punto si può decidere di utilizzarla fresca in insalata o di cuocerla. una possibilità è quella di sbollentarla nell’acqua per alcuni minuti e utilizzarla, dopo che si è ammorbidita, come una qualsiasi erba cotta, insaporendola con olio e sale o altri condimenti a piacere

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la portulaca si può anche conservare sott’olio

portare a ebollizione in un pentolino 2 parti d’acqua e una di aceto di mele (la misura dipende da quanta portulaca dovete trattare)
immergerci la portulaca per circa 5 minuti
quindi scolarla facendola asciugare su un foglio di carta assorbente
l’operazione può essere ripetuta più volte nello stesso liquido

al termine mettere l’erbetta in vasi di vetro che coprirete di olio di oliva dopo avervi aggiunto qualche chicco di pepe nero
chiudere e conservare

io li ho messi in frigo pensando di utilizzarli in pochi giorni (erano solo due vasetti piccoli)
altrimenti seguire le normali procedure per le verdure sott’olio che permettono di conservare i vasetti in dispensa per alcuni mesi

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quella della commestibilità della portulaca per me è stata una scoperta molto recente
fino a poco tempo fa per me la portulaca era soltanto quella piantina grassa che una volta, alle elementari, ci portò la maestra perché la regalassimo alla mamma nel giorno della sua festa
nei giorni precedenti avevamo dipinto dei vasetti di terracotta
quindi, una volta pronti, vi avevamo messo dentro il terriccio e vi avevamo piantato la portulaca
la mia piantina cresceva forte e bella con i suoi fiori colorati
la maestra ci aveva avvisati di non bagnarla spesso. bastava farlo una volta al mese con pochissima acqua
quando d’estate andammo al mare per un mese, come nostro solito ai tempi della scuola, lasciammo come sempre i fiori alla vicina che li avrebbe curati durante la nostra assenza
la portulaca rimase in casa, visto che non aveva bisogno di acqua
ma la vicina, che aveva anche le chiavi dell’appartamento, fece comunque una giratina all’interno, tanto per verificare che non ci fossimo dimenticati niente. disse poi
così vide il vasetto dipinto di celeste, con i fiorellini rossi, con la portulaca
la prese, pensando di farci un piacere, e la bagnò come tutti gli altri fiori
cosicché al ritorno dalle vacanze trovai il mio fiore ormai morto, annegato
ricordo che ci rimasi malissimo
tanto che ancora oggi mi ricordo il fatto come se fosse ieri

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finocchi gratinati al curry

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un piatto leggero e delicato, vegetariano e senza glutine. io l’ho pensato per utilizzare i finocchi, vegetale poco ispirante (anche se mai, per me, quanto i poveri fagiolini) in un modo un po’ più appetitoso
il risultato è un piatto saporito e allo stesso tempo leggero da mangiare anche come pasto unico, magari accompagnato da un po’ di riso e una bella insalatina fresca
La ricetta diventa vegane sostituendo il latte di capra Er la besciamella con latte di riso o di soia

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Ingredienti per una persona
due-tre finocchi
un porro
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
curry
per la besciamella:
due-tre cucchiai di farina di riso
una tazza di latte di capra
pangrattato senza glutine

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lessare finocchi e porro, già a pezzi, cuocendoli per pochi minuti in pentola a pressione
disporre la verdura su una pirofila appena unta d’olio
salare e pepare

a parte preparare la besciamella facendo riscaldare in un pentolino la farina di riso con poco latte di capra, girando continuamente per evitare grumi
aggiungere il resto del latte fino ad ottenere una crema abbastanza densa
aggiungere un cucchiaino di curry e mescolare bene
quindi versare il composto sulle verdure, stendendolo in modo omogeneo
ricoprire con una spolverata di pangrattato senza glutine

riscaldare il forno a 200 gradi
mettere la pirofila a mezza altezza e cuocere per 15 minuti
quindi grigliare per 3-4 minuti

servire tiepido

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tortino di amaranto con pecorino e pomodori

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Morbido e saporito il tortino che mi permette di utilizzare degli ingredienti ricevuti in dono in grande quantita, pomodori e formaggio pecorino
Ho scelto di legarli con l’amaranto dopo aver sperimentato le proprietà di questo grande cereale, nonostante consista in grani minuscoli
Non solo è privo di glutine, ma ha la caratteristica di formare una sorta di crema, cuocendo, che lo rende particolarmente adatto per comporre tortini e polpettine
oltre ad avere un sapore buonissimo

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Ingredienti per 2 persone
6 cucchiai di amaranto
Tre quattro pomodori maturi
un bello spicchio di formaggio pecorino mezzano toscano
due cucchiaiate di ricotta di pecora
spezie a piacere (cumino coriandolo curcuma pepe nero)
Sale
Olio extra vergine di oliva

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Cuocere L’amaranto secondo istruzioni facendolo bollire per 25 minuti in acqua e riposare almeno dieci minuti
intanto preparare i pomodori facendoli saltare a pezzetti in una padella con olio caldo e spezie a piacere
Spezzettare il pecorino a cubetti
quando gli ingredienti sono pronti amalgamare in una ciotola, aggiungendo la ricotta, sale e pepe secondo il gusto
Oliare due pirofile piccole
versarvi il composto e cuocere in forno a 200 gradi per 20 minuti
Servire tiepido

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budino di susine e pinoli

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Un dolce leggero e assolutamente vegano oltre che facile da fare. La procedura è uguale a quella del budino di datteri indiano…

Ingredienti:
11 susine tonde viola
Una mela
Una manciata di frutta secca a piacere (uvetta, mirtilli. Cranberries)
Pinoli, una manciata
Agar agar, un cucchiaino
latte di cocco, un bicchiere
Succo di agave a piacere

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Cuocere in un po’ d’acqua la mela e le susine a pezzetti, la prima sbucciata e privata del torsolo, le seconde lavate e senza nocciolo
Aggiungere dopo una ventina di minuti la frutta secca e far ammorbidire cuocendo per altri dieci minuti
Far raffreddare e frullare con il minipimer
Aggiungere una confezione piccola di latte di cocco ottenendo così una crema densa
Sciogliere l’agar agar in poca acqua fredda in una tazzina
In un pentolino aggiungere l’impasto, l’agar agar e, se necessario, poca acqua fino ad ottenere la consistenza cremosa desiderata
Portare a ebollizione e far cuocere a fuoco basso per una decina di minuti
Aggiungere i pinoli e il succo d agave fino a raggiungere il livello di dolcezza giusto per il nostro gusto (tener presente che la frutta, l’uvetta e i pinoli dolcificano già di per sé) anche se il budino non è proprio dolcissimo di suo dal momento che la susina tende un po’ all’aspro

Mescolare bene
Versare l’impasto in un contenitore di vetro e far raffreddare in frigorifero

L’agar agar è un’alga dalle mille proprietà utilizzata come addensante naturale e vegetale
La si acquista nei negozi di prodotti naturali

Questa ricetta si presta a un mare di variazioni utilizzando i vari tipi di frutta fresca a disposizione di stagione in stagione e di quella secca preferita

Buon appetito!

susine

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crema di fagioli con zucchini

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ogni tanto qualche tipo di fagiolo, borlotti per lo più, mi fa qualche brutto scherzo, rimanendo duro e “al dente” nonostante l’ammollo e la lunga cottura
per recuperare il legume allora mi sono inventata una crema saporita aggiungendo appena qualche verdura e un po’ di spezie

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ingredienti

fagioli lessati
uno zucchino
una punta di peperone
(volendo anche della cipolla)
sale pepe
olio evo
cumino, coriandolo, curcuma, curry

saltare le verdure in padella dopo aver spolverato le spezie (una puntina di cucchìaino per ciascuna o secondo il gusto personale) insieme a sale e pepe nell’olio
quando saranno cotte metterle in un recipiente abbastanza alto, unirle ai fagioli aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura, e frullare con il minipimer fino ad ottenere una bella crema densa
aggiustare di sale e pepe, aggiungere una cucchiaiata di olio di oliva a crudo, girare
e servire
ottima spalmata sul pane per un antipasto o uno snack veloce

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